I cinque parametri della qualità secondo Contextus
La valutazione di una traduzione richiede un metodo, e noi lo abbiamo.
La qualità: questa sconosciuta.
Sareste in grado di dire quando una traduzione è una buona traduzione? Sembra una domanda semplice a cui si sarebbe tentati di rispondere senza nemmeno troppo riflettere: una traduzione è buona quando è “fedele”; una traduzione è buona quando “non ci sono errori”; una traduzione è buona quando “funziona”… L’elenco delle possibili risposte è lunghissimo e, soprattutto, tutti pensiamo di averne una. In realtà il dibattito (anche tra gli addetti ai lavori) in merito ai parametri cardine su cui basarsi per stabilire “oggettivamente” la performance di un traduttore è tuttora aperto e dall’esito per nulla scontato.
È una questione da accademici?
No, ovviamente no. Anzi è una questione dai risvolti molto concreti ed è per questo che abbiamo sentito la necessità di tracciare una nostra via alla qualità. In ogni lavoro nel mondo della comunicazione – e quando si traduce, volenti o nolenti, si fa comunicazione – esistono i KPI (Key Performance Indicator). Sulla definizione e l’oggettività di questi KPI si gioca la differenza tra un cliente consapevole e soddisfatto e un cliente, invece, dubbioso, per nulla convinto e incapace di ottenere garanzie. Così abbiamo deciso di strutturare un nostro metodo di valutazione basato su parametri precisi e ben individuati.
A cosa serve?
La valutazione della qualità di una traduzione viene effettuata:
– come controllo interno di qualità del tradotto prima che il testo venga inviato al cliente come definitivo;
– nel corso di una selezione di traduttori per uno specifico progetto di traduzione in seguito a un test;
– nel corso di una consulenza come verifica di qualità di un testo tradotto da terzi;
Cosa ci garantisce?
La possibilità di fornire ai nostri clienti prodotti “chiavi in mano”, verificati e pronti per essere pubblicati.
I 5 parametri
Non esiste un unico approccio alla valutazione della qualità di una traduzione, ma, in tal senso, noi abbiamo scelto una scala di 5 parametri e un metodo che ci sembra offrire più garanzie al cliente e a noi stessi.
Ecco i 5 parametri, come vengono definiti e come vengono valutati.
1. Accuratezza
L’accuratezza è il parametro che più si avvicina al comune concetto di “fedeltà”. Abbiamo trasformato la “fedeltà” da idea vaga e indefinita in qualcosa di più netto e misurabile. Gli aspetti fondamentali che vengono considerati nella valutazione dell’accuratezza sono:
– la correttezza della traduzione di termini o concetti;
– l’integrità del testo tradotto rispetto al testo sorgente, ossia ci sinceriamo che nulla venga tralasciato (non solo a livello di battute, ma anche di concetti);
– la coerenza, ossia ci sinceriamo che termini ed espressioni siano stati tradotti rispettando il contesto in cui sono stati inseriti nel testo sorgente.
2. Qualità del linguaggio
Non basta cogliere il senso di ciò che si sta traducendo, bisogna anche consegnare un testo corretto e pulito a livello linguistico nella lingua di arrivo. Nella valutazione della qualità del linguaggio andiamo a verificare:
– la grammatica e la sintassi;
– l’ortografia;
– la sillabazione e la presenza di eventuali refusi di battitura.
3. Terminologia
In ogni traduzione, in base al contesto culturale (o tecnico-scientifico) esistono un glossario e un lessico da definire e da rispettare. La terminologia è uno degli aspetti chiave di una traduzione definendo, in larga parte, i concetti di naturalezza e adeguatezza. Quindi verifichiamo:
– il rispetto del glossario;
– l’uso di un lessico corretto in base al contesto del testo.
4. Stile
La qualità di una traduzione passa, spesso, anche attraverso la capacità di scrittura del traduttore. Specialmente in ambito editoriale o nel marketing, la capacità stilistica e autorale del traduttore nella lingua d’arrivo può determinare il successo o meno di un testo nel mercato di riferimento. Valutiamo:
– il rispetto di linee editoriali prestabilite;
– il tono di voce, che deve essere congruo a quello del testo sorgente;
– il registro impiegato, che deve rispecchiare quello mantenuto nel testo sorgente ed essere al contempo adatto al mercato di riferimento del testo tradotto.
5. Formattazione
Ogni testo ha esigenze di formattazione differenti a seconda della sua destinazione e del contesto in cui verrà inserito. Il rispetto di una gabbia, di precise regole editoriali, di tabelle, di spazi e rientri sono parte integrante del processo editoriale in cui una traduzione va a inserirsi. Verifichiamo:
– il rispetto del formato originario o del formato indicato dal cliente;
– la corretta trasposizione di eventuali tag nel caso di testi destinati a supporti digitali;
– la produzione del testo secondo il font e le impostazioni di carattere corretti;
– la corretta tabulazione dei contenuti;
– la corretta indicizzazione dei contenuti.
Il risultato del controllo di qualità
Qual è l’output fornito dal nostro controllo di qualità? Una valutazione quantitativa, con un valore finale costruito sui singoli punteggi assegnati dal certificatore a ogni singolo parametro elencato qui sopra. A ciascun parametro i valutatori e i revisori di Contextus, in corso di valutazione e analisi di un testo tradotto, assegnano un punteggio da 1 a 10 in base alla assenza o presenza di errori caratterizzati da vari livelli di gravità (da “severo” a “preferenziale”).
I punteggi vengono quindi distribuiti su un grafico a ragnatela per ottenere un colpo d’occhio sulla qualità della traduzione. È il sistema migliore per cogliere immediatamente, e precisamente, sotto quali aspetti una traduzione può essere migliorata.Questa è la procedura che abbiamo deciso di seguire come garanzia e principio guida nella produzione delle nostre traduzioni.